La Coca Cola compra iI mondo? E noi ne fondiamo un altro

Si chiama Transnational Republic la provocazione no global di un gruppo di artisti. Cè già la carta d'identità e una moneta, la payola

di Paolo Campana

Una nuova carta d'identità con tanto di plastificazione che l'anagrafe italiana mai si sognerebbe di rilasciarvi e coloratissime monete e banconote, le payola, scritte in tutte le lingue del pianeta con raffigurati bizzarri personaggi, che mai potreste ritirare con il vostro bancomat. Questi gli originali gadget messi in circolazione durante i vivaci happening organizzati dalla Transnational Republic (www.transnationalrepublic.org), risposta alle nefaste conseguenze della globalizzazione di un gruppo di artisti tedeschi approdato in Italia per Big 2002, l'ultima edizione della Biennale dei Giovani Artisti di Torino. Anarchici? Nuovi carbonari? Sicuramente non solo artisti. . . «Per le nostre attività abbiamo scelto il mondo dell'arte, questo per non essere considerati pazzi o estremisti per le nostre idee, ma anche per non essere perseguiti legalmente, visto che coniamo una nostra moneta. In realtà il nostro progetto vorrebbe andare ben oltre», spiega Georg Zoche, uno dei suoi fondatori.

Qual è quindi l'idea che muove 10 strano gioco di società di questa nuova repubblica che ora vanta 10 stesso numero di cittadini del Vaticano, ma che si sta velocemente espandendo in tutto il mondo? «Nel momento in cui nel processo di globalizzazione gli interessi delle singole nazioni sono sottomesse alla logica di mercato delle multinazionali come Shell, Coca-Cola e Microsoft- racconta sempre Georg -, i diritti elementari dei singoli cittadini non sono più garantiti e le regole fondamentali della democrazia vengono meno così come la divisione dei poteri, nata con la Rivoluzione Francese che ne era alla base. In questo scenario globale il concetto stesso di nazione appare superato del tutto e quindi da reinventare. Di qui l'esigenza di creare una repubblica "virtuale" che sia transnazionale, ovvero senza confini, che esista là dove i suoi cittadini esistono; una repubblica con interessi planetari, fatta di soggetti più consapevoli dei propri diritti e della propria rappresentanza. «Nessuno di noi - continua Georg -, ha scelto di nascere italiano, inglese o neozelandese, e normalmente, quando andiamo a vivere in uno stato straniero, è la nazione che sceglie se siamo degni di diventare suoi cittadini; qui per noi le cose cambiano. Ridisegnare il diritto dei cittadini significa che sarà il soggetto stesso a decidere di quale Repubblica Transnazionale fare parte, perché nulla vieta che ne nascano diverse, e quali valori condividere. Alla Repubblica invece spetterà il compito di fare del suo meglio per far rispettare i propri cittadini, perché sarà nel suo interesse». La carta d'identità, rilasciata dall'ufficio immigrazione della Transnational Republic, è un primo mezzo per affermare questa volontà di cambiamento e la nuova moneta, la payola, introdotta gradualmente all'interno del sistema economico vigente, ha lo scopo di restituire al cittadino anche i suoi diritti economici, ora violati dalla speculazione sui capitali messa in atto dalle multinazionali. Tuttavia questa valuta ora è utilizzata solo a livello sperimentale e, come nel Monopoli, di gioco con una forte valenza ironica. Il nome stesso "payola", oltre a derivare dall'inglese "pay" (pagare) fa riferimento al famoso scandalo legato al rock'n'roll: nell' America degli anni cinquanta i dj radiofonici percepivano ingenti tangenti dalle case discografiche per "passare" in radio i dischi dei loro artisti. Il valore attuale fissato per una payola è di 25 centesimi di euro e presto bisognerà avere un altro convertitore per capirci di più.

Avvenimenti
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26/2002